Dal discorso del signor Heydar Aliyev, il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, durante l’incontro con la delegazione diretta dal signor Gianni Buquicchio, il Segretario della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa - Palazzo del Presidente, il 18 aprile 2000


Heydar Aliyev: Gentili ospiti, vi saluto nell’Azerbaigian e sono molto lieto che la Corte d’Europa, la Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa dedichi una tale attenzione all’Azerbaigian. Questo per noi, è la testimonianza del fatto che la Corte Costituzionale dell’Azerbaigian lavora già in modo attivo, e che abbia già stabilito delle relazioni internazionali intense, e grazie proprio alle sue relazioni con la Commissione di Venezia e con la Corte d’Europa voi avete tenuto qui degli eventi molto interessanti. In generale, anche il tema dell’evento tenuto da voi qui è straordinariamente importante e soprattutto per l’Azerbaigian la Corte Costituzionale è un’organizzazione importante come il difensore dei diritti e delle libertà dell’uomo.

Infatti, in generale noi consideriamo la Corte Costituzionale un’organizzazione difenditrice dei diritti e delle libertà ed alla Corte Costituzionale dell’Azerbaigian è stato assegnato proprio questo ruolo.

Sono lieto che la Corte Costituzionale dell’Azerbaigian compia già un importante dovere ad essa affidato e menziono di nuovo che essa collabora con le organizzazioni autorevoli come la vostra.

Oggi i diritti e le libertà dell’uomo sono tra le questioni più importanti del mondo. Questi problemi esistono anche nei paesi altamente sviluppati dal punto di vista della democratizzazione. Nei nuovi paesi indipendenti che sono sulla strada della democrazia, certamente questi problemi esistono di più. In che modo i paesi che sono sulla via della democrazia ed i loro governi, sviluppando la democrazia in questo periodo di transizione, realizzano la tutela dei diritti umani e la garanzia delle libertà fondamentali dell’uomo e che cosa devono fare è naturalmente è una delle questioni più importanti. 

Le vostre iniziative organizzate insieme alla Corte Costituionale dell’Azerbaigian proprio su questo tema, senz’altro, sono oltremodo importanti per la nostra società, anche sono di grande importanza per il governo azerbaigiano. Vi ringrazio per questo.

Le nostre relazioni con la Commissione di Venezia hanno una storia abbastanza lunga. Questo non è il nostro primo incontro con voi. Posso dire soltanto che durante questo periodo noi abbiamo ottenuto un progresso ragguardevole. L’Azerbaigian adesso si trova alla vigilia di adesione al Consiglio d’Europa. Sicuramente la grande importanza ha lo sviluppo delle relazioni con un’organizzazione difenditrice Noi sappiamo che i requisiti sono oltremodo alti. Nello stesso tempo ci rendiamo conto che giacché siamo su questa strada vuol dire che siamo dovuti e obbligati ad adempiere a questi requisiti. Però oltre alla teoria, in questa attività occorre anche la pratica. Queste iniziative ed incontri organizzati da voi, ovviamente, perfezionano la nostra pratica. Ringrazio ancora una volta.

Gianni Buquicchio: Signor Presidente, innanzitutto mi permetta di dirLe che ogni volta che veniamo qui, io e la delegazione proviamo l’orgoglio di avere il privilegio di essere ricevuti da Lei e Le esprimiamo la nostra gratitudine per degnarci di questo onore. Devo dire che dal 1996 fino ad oggi noi ci incontriamo ogni anno.

Signor Presidente, mi permetta di presentarLe i membri della delegazione prima di cominciare la conversazione. Tutti loro hanno avuto l’onore di incontrarLa per la prima volta.

Il signor Ignacio Borrajo – il consigliere scientifico della Corte Costituzionale di Spagna. Il signor Cesare Pinelli – il professore di diritto dell’Università di Macetara d’Italia e lo specialista in questo campo. Il signor Luigi Ferrari Bravo – il giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo e lo specialista della Repubblica di San Marino. La signora Franziska Lang -  la specialista nelle questioni giuridiche ed la segretaria della Corte Costituzionale Federale di Germania. La mia collega, la signora Caroline Martin – la consigliere del segretario della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa e il signor Edward J. Angeletti -  il giudice della Corte della città di Baltimora degli Stati Uniti d’America. Insomma, se prendiamo in considerazione tutti che ho presentato, insieme al signor Edward J. Angeletti, si può dire che è una delegazione italiana. Nonostante il fatto che tutti presenti qui siano legati all’Italia anche come la loro origine, tutti loro rappresentano diversi paesi. 

Signor Presidente, Le ho già detto che dal 1996 fino ad oggi ogni anno vengo a Baku. Adesso vorrei esprimere la mia opinione come un osservatore straniero. Signor Presidente, Le devo dire che ogni volta che vengo qui divento testimone dei cambiamenti sostanziali, dello sviluppo, del miglioramento e del progresso. Devo dire che questo riguarda tutti i campi, in particolare, quello sociale, economico, democratico e il campo dei diritti umani. Anche stavolta il cambiamento più grande io l’ho notato all’Aeroporto Bina. In effetti, adesso il vostro aeroporto è quello che merita la capitale di un paese grande. In generale, durante il periodo del mio viaggio qui e durante il viaggio che ho fatto dalla capitale al Nord, nella regione Khachmaz, trovandomi lì, sono stato testimone dei cambiamenti nel campo sociale e economico, e li ho visti.

La conclusione alla quale sono giunti i nostri osservatori è ciò che nel campo dell’agricoltura, dell’allevamento di bestiame, persino nel settore sociale, ossia nel campo di costruzione di nuove case si notano veramente dei cambiamenti sostanziali. 

E quello che riguarda la città di Baku, devo dire che infatti dovunque guardi -  dappertutto ci sono delle costruzioni e dei lavori di restaurazione. 

Vorrei sottolineare un altro indice di sviluppo. Anche questo l’abbiamo osservato qui. Esso consiste nell’addensamento del traffico nella città di Baku. Anche questo viene considerato un indice di sviluppo. Certo che lo sviluppo democratico è più importante di tutti gli altri e rappresenta un’importanza essenziale per il Consiglio d’Europa.

Signor Presidente, non so se ricorda che la scorsa volta quando ho incontrato Lei, avevo sottolineato che lo sviluppo democratico è impossibile senza sviluppo economico. In altre parole, se lo stomaco è vuoto, non è facile sviluppare la democrazia. E da questo punto di vista vorrei dire che l’economia e la democrazia devono perseguire sulla stessa linea, fianco a fianco.

Le osservazioni che ho accentuato, cioè questo sviluppo, il progresso,  li abbiamo visti anche nel campo in cui lavoriamo e che riguarda noi. Il campo in cui eseguiamo la nostra attività e che conosciamo meglio è quello della Corte costituzionale e delle leggi costituzionali. Certamente, durante il nostro soggiorno qui, oltre alla Corte costituzionale, abbiamo collaborato anche con altre strutture, con altre amministrazioni pubbliche ed abbiamo agito di concerto con essi. Però adesso noi collaboriamo più attivamente con la Corte costituzionale dell’Azerbaigian. Noi possiamo confermare che la Corte costituzionale dell’Azerbaigian realizza un lavoro molto necessario e utile.

 Lei stesso ha sottolineato il ruolo oltremodo importante della Corte costituzionale nel campo della difesa dei diritti umani. Però in generale, secondo noi, la funzione della Corte costituzionale è più ampia. Cioè la Corte costituzionale si presenta anche come garante della stabilità in qualsiasi paese. In caso di necessità la Corte costituzionale può anche creare un equilibrio tra diverse forze del paese. Proprio per questo, certamente, come ha detto Lei, il suo ruolo e la sua funzione sono oltremodo importanti e sostanziali. D’altronde la Corte costituzionale deve sempre dimostrare i suoi doveri, le sue funzioni e i suoi poteri. Si tratta di una Corte costituzionale durante la cui istituzione, essa viene caricata di queste mansioni e alla quale vengono conferiti dei poteri per le loro realizzazioni. Durante alcuni anni della sua attività la Corte costituzionale ha già dimostrato che essa è una corte costituzionale buona.

Signor Presidente, intendo dire che Lei ha avuto un ruolo estremamente importante nell’ottenimento di tale risultato. Signor Presidente, io parlo di questo perchè so bene che Lei ha sempre sostenuto la Corte costituzionale sia moralmente che materialmente.

In generale, sicuramente, è molto facile agire basandosi sul budget. A questo riguardo vorrei dire che Lei ha sempre consigliato alle amministrazioni pubbliche di far risaltare la Corte costituzionale, cioè fare attenzione a tutta la sua attività, perchè Lei non voleva che la Corte costituzionale abbia avuto delle difficoltà.

Signor Presidente, Le esprimo la mia gratitudine per il Suo ruolo particolare in questo campo e mi congratulo con Lei.

Signor Presidente, ogni volta che vengo qui e mi incontro con Lei, alla fine della nostra conversazione  esprimo la mia speranza che l’Azerbaigian fra breve sarà membro del Consiglio d’Europa. Però stavolta io queste parole non le dirò. Non le dirò perchè sono sicuro ed esprimo la mia assoluta certezza che l’Azerbaigian è pronto a diventare membro del Consiglio d’Europa e l’Azerbaigian diventerà il membro del Consiglio d’Europa. Sono sicuro che questo evento può avvenire in giugno di quest’anno, al più tardi, in settembre. Sono lieto che l’Azerbaigian entrerà a far parte del Consiglio d’Europa durante la presidenza d’Italia.

Signor Presidente, vorrei dire che uno dei compiti primari d’Italia la quale comincerà a presiedere da maggio è quello di garantire all’Azerbaigian l’adesione al Consiglio d’Europa. E Lei ha avuto un ruolo molto importante affinchè l’Azerbaigian faccia parte del Consiglio d’Europa.

Signor Presidente, in generale io so e dirò tra di noi che il progresso economico, lo sviluppo dell’Azerbaigian potevano concedergli la possibilità d’aderire al Consiglio d’Europa molto prima. Però questo non era sufficiente perchè oggi l’Azerbaigian ha il problema del Nagornyi Karabakh. Anche su questa strada, Signor Presidente, la Sua iniziativa personale, cioè il fatto che Lei, il presidente dell’Azerbaigian ha entrato in trattative dirette con il presidente d’Armenia, ha fatto diventare reale la questione d’adesione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa. Spero che Lei avrà il successo anche nella soluzione di questo conflitto.

Signor Presidente, vorrei dirLe di nuovo che nonostante il fatto che la Commissione di Venezia sia un’organizzazione politica, essa essendo specialista nel suo campo, è pronta ad prestarLe il suo aiuto tecnico per risolvere questi problemi. Grazie tanto. 

Heydar Aliyev:  La ringrazio per quello che ha detto sull’Azerbaigian e sui cambiamenti positivi che ha notato negli ultimi anni nel nostro paese.

Ogni volta che mi sono incontrato con Lei, ho dichiarato che dopo l’acquisizione dell’indipendenza statale l’Azerbaigian cammina conseguentemente sulla strada della democrazia. Senza dubbio, voi sapete meglio di noi che cosa è la democrazia. È un concetto vasto. Riguarda sia l’ordinamento statale, sia i diritti e le libertà umani, sia il pluralismo politico e l’economia di mercato. Possiede anche una serie di altri elementi. Ripeto, voi li conoscete meglio di noi. È impossibile ottenere tutto questo in un giorno, mese o anno. 

Alcuni pensano che appena viene cambiato il nome dello Stato subito debba cambiare anche il suo contenuto. È una cosa innaturale. Il fatto è che la questione legata al pensiero umano e alla sua psicologia è sempre legata ad un certo processo determinato.

Per la garanzia di questa democrazia da parte del governo e da parte degli organi di autorità e per la realizzazione del processo di costruzione di uno Stato democratico è necessario prendere molte misure, effettuare un lavoro pratico, approvare delle leggi. La cosa più importante è ciò che noi camminiamo con sicurezza su questa strada. Noi capiamo così, c’è l’inizio della democrazia ma non c’è la sua fine. Neanche voi siete arrivati al colmo.

Ci troviamo nella prima tappa della democratizzazione. Quando si fanno un maratona, naturalmente, si possono correre la distanza nella misura delle proprie forze. Per esempio, ci sono quelli che corrono i 100 metri in 10 o in 9 secondi. Però nessuno può correre questa distanza in 4 secondi. Qui l’analogia può essere percepita in modo sbagliato. Ma vorrei parlarne più semplicemente. Facciamo questa strada nella misura della nostra forza. E non ci fermiamo, ci muoviamo avanti, non indietro. 

Sono molto contento che Lei lo nota. Ha detto giustamente che per lo sviluppo della democrazia nei paesi come l’Azerbaigian è necessario sviluppare l’economia. Però per l’Azerbaigian e per altri paesi simili la condizione principale è la garanzia della stabilità socio-politica.

Dopo l’acquisizione dell’indipendenza alla fine del 1991 l’Azerbaigian ha dichiarato di prendere la strada della democrazia. Però prima di questo era necessario stabilizzare nell’Azerbaigian l’interiore situazione socio-politica. E questo non era facile, siccome nell’Azerbaigian c’erano numerosi reparti armati illegali. Essi combattevano tra di loro per il potere, avevano commesso numerosi reati. La gente nell’Azerbaigian non poteva vivere in pace, era pesante anche la posizione socio-economica. In queste condizioni si può dire “democrazia”, “democrazia”, ma era impossibile costruire la democrazia.

Noi dovevamo garantire la stabilità socio-politica nel paese. Noi ce l’abbiamo fatta. Adesso nell’Azerbaigian la stabilità è garantita. Avevamo bisogno di fermare la guerra armeno-azerbaigiana, le battaglie. Siamo riusciti anche a questo. Nel 1994 abbiamo firmato l’accordo per il cessate il fuoco e finora non c’è il fuoco.

Dovevamo eliminare il ritardo della situazione socio-economica e garantire il suo sviluppo. E ci siamo riusciti. Dal 1995 abbiamo fermato anche il ritardo economico. Adesso l’economia del nostro paese si sviluppa d’anno in anno, vengono realizzate riforme economiche, la privatizzazione, vengono applicati i principi dell’economia di mercato. C’è un flusso d’investimenti stranieri che arriva nell’Azerbaigian. Tutto questo garantisce lo sviluppo economico nell’Azerbaigian.

Certo che ci sono ancora molti problemi, poichè il periodo di transizione non finisce in uno o in due anni. Queste riforme devono essere continuate. Dobbiamo dare un lavoro al maggior parte della gente. Dobbiamo ottenere la garanzia economica per la gente che vive in povertà. E prima di tutto noi dobbiamo liberare le terre occupate dall’Armenia.

Sapete che il 20 percento del territorio azerbaigiano è sotto l’occupazione delle forze armate armene. L’esercito d’occupazione d’Armenia deve uscire dalle terre azerbaigiane. Deve essere ristabilita l’integrità territoriale dell’Azerbaigian. Più di un millione di profughi e di rifugiati che vivono nelle condizioni difficili nelle tente devono ritornare ai loro paesi natali. Facciamo molte cose anche in questo campo. Lei ha sottolineato giustamente che i miei incontri con Robert Kocharian, il Presidente d’Armenia, sono un fattore molto importante per la soluzione di questa questione.

In altre parole abbiamo anche successi, ma non ce ne vantiamo e non ci fermiamo qui. Abbiamo ancora molti problemi che dobbiamo risolvere. Sappiamo quali problemi sono e cerchiamo di risolverli. E per questo bisogna il tempo.

Di nuovo Le esprimo la mia gratitudine per la valutazione imparziale della situazione nell’Azerbaigian. Sono lieto che Lei abbia detto delle parole molto preziose per noi sull’adesione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa. Se dopo che l’Italia comincerà a presiedere il Consiglio d’Europa, una delle sue prime decisioni sarà sull’adesione dell’Azerbaigian al Consiglio, questo sarà un momento molto positivo.

Però noi sappiamo che essere membro del Consiglio d’Europa non è facile e questo ci incarica di nuove mansioni. Probabilmente, ci saranno delle difficoltà da superare. Però non ne abbiamo paura. Forse qualche volta sarà molto difficile, ma noi svilupperemò sempre di più il nostro paese con la via della democrazia. E perciò vogliamo far parte del Consiglio d’Europa. Ci rendiamo conto anche delle nostre responsabilità. Sappiamo che questo fatto darà una mano allo sviluppo dell’Azerbaigian come un paese democratico. 

Ripeto,  il fatto che voi vi siete riuniti qui e discutete le questioni molto importanti, testimonia la vostra attenzione verso l’Azerbaigian, e anche l’esistenza della situazione democratica nel nostro paese.

Desideriamo di colloborare fruttuosamente con Voi anche in futuro. Grazie.

Gianni Buquicchio:  Signor Presidente, vorrei dire che come sempre, noi ci troviamo con Lei nella stessa lunghezza d’onda. La democrazia è un concetto che ha sempre bisogno dello sviluppo. Certo, sono d’accordo con Lei sul fatto che durante pochi anni è impossibile raggiungere all’istante il più alto livello della democrazia, perchè è difficile. Se si prende in considerazione il fatto che il popolo azerbaigiano ha vissuto sotto l’autorità sovietica per un lungo periodo, è impossibile cambiare subito la mentalità e la cultura della gente. Capisco che la stabilità socio-politica è uno dei importanti requisiti per lo sviluppo democratico.

Sono stato in Moldova tre settimane fa. Noi ci siamo incontrati con il signor Lucinski. Nel corso del nostro colloquio ho capito che lui ha delle difficoltà nell’ambito della garanzia della stabilità. Lui si è rivolto con la richiesta di affidare a noi la gestione di una commissione speciale organizzata dal presidente e dal parlamento. Cioè, il nocciolo della questione è il fatto che, in generale, questa commissione deve lavorare a una nuova costituzione di Moldova che abbia un ruolo importante nella garanzia della stabilità del paese.

Signor Presidente, sono d’accordo con Lei sul fatto che al Consiglio d’Europa non è tanto facile. Di recente siamo stati testimoni degli eventi terribili avvenuti in Russia ed in Ucraina che lo confermano. Vorrei esprimere la mia sicurezza nel fatto che l’Azerbaigian non si incontrerà mai con una situazione simile.

Signor Presidente, so che la cosa principale nelle questioni simili è la volontà e l’iniziativa. Cioè la volontà e l’iniziativa sono le condizioni principali. Lei l’ha detto ed anch’io lo so che Lei ha veramente la volontà ed è pieno d’iniziativa ed io La ringrazio per questo.

Heydar Aliyev: Le auguro di nuovo successi. Venga di nuovo nell’Azerbaigian. Da noi funziona bene anche la Corte Costituzionale. In poco tempo essa ha conquistato il suo posto nell’arena internazionale. Grazie.

Fonte “Operaio di Baku”, il 19 aprile 2000