Alle famiglie delle vittime del genocidio di Khodjali - Il 1 marzo 1994


Cari khodjalinesi !

Egregi connazionali !

Due anni fa, il 26 febbraio 1992 il mondo è stato testimone di una brutalità impensabile e ‎terribile che ha avuto luogo a Khodjali. I banditi armati armeni hanno sterminato la città di ‎Khodjali che era stata completamente isolata da alcuni mesi. La popolazione civile indifesa è ‎stata sterminata con la brutalità mai vista, nessuno è stato risparmiato - né i ‎poppanti, né gli anziani, né le donne. Il genocidio di Khodjali mirato al popolo ‎azerbaigiano e commesso con la brutalità disumana è divenuto un atto di barbarie ‎nella storia umana. Nello stesso tempo questo genocidio è un delitto contro tutta ‎l’umanità.‎

Le nostre perdite morale sono irreparabili. Purtroppo, il disordine che esisteva nell’‎Azerbaigian negli ultimi sei anni, l’anarchia, le ambizioni politiche e le discordie ‎tra diversi gruppi politici hanno avuto una grande importanza in tutte le tragedie ‎svoltesi nella nostra vità. Sono state inserite come le pagine nere nella nostra ‎storia, sono divenuti ferite incurabili nel cuore del popolo. Le forze dell’ordine del ‎paese conducono un lavoro constante per trovare i colpabili. Vorrei assicurarvi che ‎nessun potrà evitare la responsabilità per un delitto commesso.‎

Nel mondo c’è la fine a tutto: sia il dolore che la sofferenza. Ci sarà la fine alla ‎guerra. Voglio assicurare che non è lontano un giorno dell’indipendenza reale e ‎della liberazione piena delle nostre terre occupate. Nell’unire potremo superare questa prova difficile della sorte e tutti ritorneranno alla patria.

Secondo il decreto dell’Assamblea Nazionale dell’Azerbaigian, il 26 febbraio è ‎stato dichiarato come “La giornata del genocidio di Khodjali e del lutto nazionale”, ‎tutte le organizzazioni internazionali ne sono state informate. Oggi, ogni posto del ‎nostro paese commemora le vittime innocenti del genocidio di Khodjali, esprimo le ‎mie condoglianze alle loro famiglie e a tutto il popolo azerbaigiano.

Che tutti i nostri martiri siano benedetti dal Dio!

Heydar Aliyev, il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian