Feste statali e giornate memorabili della Repubblica dell’Azerbaigian


    

Le feste statali sono indicate
con il rosso. I festivali, le giornate memorabili e quelle del dolore che hanno una grande importanza per il paese ma non sono feste ufficiali sono indicati con il verde.

1-2 gennaio
















 

Il Capodanno

Il mese di gennaio (in latino “Januarius”) è stato dedicato al dio Ianus. È il primo mese nel calendario gregoriano il quale è entrato in vigore nel 1582. In Russia il calendario gregoriano è entrato in vigore col decreto del Pietro il Grande e secondo questo decreto il primo gennaio - il giorno di nascita di Gesù - è stato approvato come l’inizio dell’anno. E il XVIII secolo è cominciato il 1 gennaio 1701.

Nel 1918 in conformità al decreto di V. I. Lenin, il capo del governo della Russia sovietica è stato approvato il calendario gregoriano. E così la differenza di 13 giorni nel XX secolo tra il calendario gregoriano e quello giuliano è stata eliminata. Nella Repubblica dell’Azerbaigian viene usato il calendario gregoriano e il 1 gennaio è un giorno festivo.

Dal 2006 il 1 e il 2 gennaio vengono considerati festive e non sono giorni lavorativi.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.
 

20 gennaio

 

La giornata del dolore nazionale

Il 20 Gennaio è entrato nella storia del popolo azerbaigiano come una tragedia più sanguinosa.

Il terribile atto terroristico fatto contro il popolo azerbaigiano dalla macchina di guerra dell’ex Stato sovietico, rimarrà nella memoria come uno dei più gravi reati contro l’umanità e costituirà una pagina nera della storia umana. L’eccidio fatto al popolo pacifico che lottava per la libertà nazionale e per l’integrità territoriale del proprio paese, nonché gli omicidi e il ferimento di centianai di persone innocenti in conseguenza del terrorismo di massa ha dimostrato di nuovo al tutto il mondo l’essenza criminosa del regime sovietico totalitario alla vigilia del suo crollo.

L’entrata di un gran contingente dell’esercito sovietico, delle squadre speciali e delle suddivisioni delle truppe interne nella città di Baku è stata accompagnata con una particolare crudeltà e con eccidi mai visti. In quel periodo l’Azerbaigian era anche sottoposto all’aggressione da parte dell’Armenia vicina. In queste condizioni l’amministrazione sovietica non ha preso delle misure energiche per la prevenzione del conflitto, al contrario, nella composizione delle truppe avviate nell’Azerbaigian erano inclusi soldati ed ufficiali armeni che erano stati mobilitati da Stavropol, Krasnodar e da Rostov, nonché gli armeni che erano al servizio presso le unità militari sovietiche e persino cadetti armeni.

Il contingente militare avviato a Baku,  - ai sensi di alcuni dati si contava quasi 60 mila persone, - aveva avuto una forte preparazione psicologica (secondo rendiconti degli esperti indipendenti militari dell’organizzazione “Shit” (“Щит”)): “Siete stati avviati a Baku per difendere i russi che vengono sterminati dagli abitanti locali; gli estremisti hanno sistemato sui tetti delle case che si trovano intorno alla caserma di Salyan (il territorio dove si trova la principale guarnigione militare di Baku) dei tiratori scelti, soltanto in questo settore ci sono 110 postazioni; gli edifici, gli appartamenti sono riempiti di persone armate del Fronte popolare dell’Azerbaigian, loro vi cannoneggeranno con mitre e  mitragliatrici.

L’amministrazione dell’impero sovietico diretta da Michail Gorbachev ha approfittato da maestro la situazione dei russi e degli armeni a Baku. Come se le truppe fossero state inviate a Baku per difendere loro, le famiglie degli militari e per prevenire la presa violenta del potere da parte dei “nazionalisti-estremisti”. In realtà, questo era un’ipocrisia evidente e una smaccata menzogna. Perché anche se gli “argomenti” dell’amministrazione sovietica fossero simili alla verità, non ci sarebbe la necessità di mandare a Baku le truppe munite di moltissime arme. Perché in quel tempo qui si trovavano 11,5 mila soldati dell’esercito interno, numerose unità militari della guarnigione che erano agli ordini del Ministero della Difesa, c’erano anche forze della difesa antiaerea. Anche il comando del quarto esercito si trovava a Baku.

Nonostante tutto questo il 19 gennaio 1990 Michail Gorbachev violando l’articolo 119 della Constituzione dell’URSS e l’articolo 71 della Constituzione della RSS dell’Azerbaigian, ha firmato il Decreto sull’instaurazione dello stato di emergenza a Baku. Però il 19 gennaio alle 19.27 il gruppo “Alfa” del KGB dell’URSS ha fatto esplodere l’unità elettrogena della televisione azerbaigiana e la telediffusione delle trasmissioni nella repubblica era interrotta. Di notte le truppe sono entrate nella città dove nessuno era informato dell’instaurazione dello stato di emergenza. Le truppe hanno fatto giustizia sommaria del popolo. Fino all’entratà in vigore del decreto di Gorbachev, cioè fino alle 00.00 del 20 gennaio erano già uccise 9 persone. Ma la notizia dell’instaurazione dello stato di emergenza a Baku è stata propagata soltanto il 20 gennaio, alle 7 di mattina tramite la radiodiffusione della repubblica. Fino a quel momento la quantità degli uccisi era arrivata a 100 persone. Però gli emissari altolocati di Gorbachev che erano inviati in missione in Azerbaigian dichiaravano spudoratamente che lo stato di emergenza a Baku non sarebbe instaurato. Così è l’immagine meschina dell’amministrazione dell’impero sovietico. E il suo capo Michail Gorbachev, le cui mani erano bagnate col sangue di centianai di persone, poco tempo dopo era stato insignito del premio Nobel di pace (?!)...

I carri armati ed gli autoblindi distruggevano tutto che c’era sulla loro strada, i militari sparavano contro tutto intorno. Le palle raggiungevano le persone non solo per strada, ma anche negli autobus e dentro le proprie case. Anche le autoambulanze inviate per prendere i feriti ed i medici venivano cannoneggiati. In qualche giorno sono state uccise 137 persone. 700 persone sono state ferite e più di 800 fermate illecitamente.

26 febbraio

 

La Giornata del genocidio di Khojali e del dolore nazionale.

La notte tra il 25 e il 26 febbraio 1992 le forze armate armene col sostegno dei militari del 366-o reggimento di fucilieri motorizzati dell’ex URSS che era acquartierato nella città di Khankendi, hanno occupato la città di Khojali. L’assalto della città è stato preceduto dal tiro delle artiglierie pesanti che ha cominciato ancora la sera del 25 febbraio. In seguito è scoppiato l’incendio e alle 5 di mattina del 26 febbraio quasi tutta la città era avvolta dalle fiamme. Gli abitanti che erano rimasti nella città, quasi 2500 persone, erano costretti ad abbandonare le loro case con l’unica speranza di poter mettersi sulla strada per la città di Aghdam, il centro della regione, il posto più vicino abitato soprattutto dagli azerbaigiani. Ma questi disegni non erano destinati a realizzarsi. Le formazioni militari degli armeni con il sostegno delle forze armate del reggimento di fucilieri motorizzati il quale aveva distrutto la citta di Khojali, hanno fatto gustizia sommaria della popolazione pacifica. In conseguenza sono state uccise 613 persone tra cui c’erano 63 bambini, 106 donne e 70 anziani.

Le immagini terrificanti fatte qualche giorno dopo hanno sconvolto tutto il mondo ed hanno dimostrato la vera essenza di “il diritto di autodeterminazione” degli armeni.

8 famiglie sono state sterminate totalmente

25 bambini hanno perso entrambi i genitori

130 bambini hanno perso uno dei loro genitori

487 persone sono ferite, fra cui 76 bambini

1275 persone sono state prese in ostaggio

150 persone sono date per disperse

È stato causato un danno colossale allo Stato ed al patrimonio privato dei cittadini. Il danno viene stimato di 5 miliardi di rubli (nei prezzi del mese di aprile 1992)

Queste cifre rispecchiano la più sanguinosa tragedia fel conflitto di Nagorno-Karabakh, cominciato nel febbraio 1988.

8 marzo








 

 

La giornata internazionale della donna

L’8 marzo è la giornata di solidarietà delle donne per l’uguaglianza economica, politica e sociale. La decisione di festeggiare la giornata internazionale della donna è stata approvata sulla proposta di Clara Zetkin durante la seconda conferenza internazionale delle donne socialiste tenuta a Kopenaghen nel 1910. Per la prima volta è stata festeggiata nel 1911 in Germania, Austria, Svizzera ed in Danimarca. In Russia questa festa è stata celebrata per la prima volta nel 1913 ed nell’Azerbaigian - nel 1917. Fino al 1914 questa festa veniva celebrata in diverse date. La celebrazione della giornata internazionale della donna l’8 marzo è diventata una tradizione dopo che le donne d’Austria, d’Ungheria, di Russia, degli Stati Uniti e di altri paesi si sono accordate di considerarla un giorno festivo.

Da allora l’8 marzo viene considerato in tutti i paesi anche la giornata di solidarietà nella lotta per pace. Nel 1965 nella RSS dell’Azerbaigian l’8 marzo è stato dichiarato il giorno non lavorativo. Dopo l’acquisizione dell’indipendenza l’8 Marzo ha conservato il suo status festivo. 

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo
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21 marzo 

 

Festa di Novruz

Il Novruz (Nawrūz) viene celebrato in onore dell’arrivo della primavera e segna l’inizio del nuovo anno. Nel calendario il primo giorno della primavera significa la fine del giro annuale del Sole.

Le radici storiche della festa di Novruz risalgono all’antichità, ai tempi del profeta Zoroastro, quasi 3700-5000 anni fa.

Nella Babele antica questa festa veniva festeggiata il 21 del Nisan (marzo, aprile) e continuava 12 giorni. Ciascuno di questi 12 giorni aveva i suoi riti e divertimenti. Dai antichi monumenti scritti si sa che la festa di Novruz è stata celebrata per la prima volta nel 505 A.C.

L’Islam ha attribuito al Novruz una sfumatura religiosa. Però i grandi illuministi Ferdowsi, Rudaki, Avicenna, Nizami, Saadi, Hafizi confermavano con prove che la festa di Novruz era nata molto prima dell’Islam. Dalle opere dedicate al Novruz si può sottolineare “Siyasetname” di Nizami, “Novruzname” di Omar Khayyam.

L’Azerbaigian, - il Paese del Fuoco, - ha tradizioni ricche legate al culto di fuoco e al Novruz. Ed in questo contesto culturale esso si rappresenta come il simbolo della purificazione dall’immondezza.

Il picco del Novruz ha luogo quando l’anno vecchio passa i suoi poteri al nuovo anno. Secondo le antiche tradizioni, in questo momento si spara dai canoni e fucili. Ancora nel XIX secolo N. Dubrovin aveva scritto: “Nell’Azerbaigian l’inizio della primavera è stato annunziato nelle città e nei paesi con scariche dei cannoni”.

Adam Oleari che ha partecipato nelle celebrazioni della festa di Novruz nell’Azerbaigian ha scritto: “L’astrologo determinando l’altezza del Sole con gli strumenti astronomici e con gli orologi solari, nel momento dell’unione del giorno con la notte (equinozio) ha annuciato: “ Il nuovo anno è arrivato”. E nello stesso istante si sono sentite le scariche dei cannoni ed è risuonata la musica dalle torri e dalle mura delle città. Così è cominciata la festa di Primavera” (1637).

Il Novruz è una festa divertente e tanto amata. È una festa che contiene i valori tradizionali del popolo azerbaigiano.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.

31 marzo
 

 

Giornata del genocidio degli azerbaigiani

Giornata del genocidio degli azerbaigiani - viene celebrata ogni anno il 31 marzo. Nel marzo e aprile 1918 a Baku, a Shamakhi, a Guba, a Mughan ed a Lenkaran gli armeni hanno ucciso più di 30 mila azerbagiani e quasi 10 mila persone sono stati esiliati dai loro paesi. Soltanto a Baku sono stati uccisi con una particolare crudeltà circa 10 mila azerbaigiani, a Shamakhi sono stati distrutti 58 villaggi, sono stati amazzati 7 mila persone (1653 donne, 965 bambini). Sul territorio di Guba sono stati spazzati dalla faccia della terra 122 villaggi, nella zona montuosa di Karabakh - 150, a Zangezur - 115, nel governatorato di Irevan - 211, nella regione di Kars - 92 villaggi. La popolazione maschia e femmina di tutte le età è stata sottomessa al genocidio. In numerosi appelli degli azerbaigiani di Irevan (quotidiano “Ashkhadavor” (“Lavoratore”), del 2 novembre 1919) si informava che in questa città storica degli azerbaigiani e nei suoi dintorni sono stati distrutti in un breve tempo 88 paesi, sono state bruciate 1920 case, sono state amazzate 131 970 persone. Il 26 marzo 1998 Heydar Aliyev, il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian ha emanato un decreto speciale secondo il quale il 31 marzo è stato dichiarato giornata memorabile - la Giornata del genocidio degli azerbaigiani.

9 maggio

 

Giornata della Vittoria sul fascismo

La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) è rimasta nella memoria come un periodo di sciagure terribili e tragiche dell’umanità.

Durante questa guerra dal 1941 al 1945 il popolo azero ha dimostrato grandi esempi d’eroismo e d’ardimento sia al fronte che al retrofronte. In un breve periodo sono stati creati 87 battaglioni sterminatori, 1124 reparti di autodifesa. Negli anni 1941-1945 più di 600 mila figli e figlie coraggiosi dell’Azerbaigian si sono recati al fronte. Le divisioni dell’Azerbaigian hanno avuto una gloriosa strada di guerra dal Caucaso a Berlino. Circa 130 nostri connazionali sono decorati di titoli dell’Eroe dell’Unione Sovietica, 30 persone sono insignite di tutti e tre gradi degli ordini della “Gloria”.

170 soldati e ufficiali dell’Azerbaigian sono decorati con diversi ordini e medaglie dell’URSS. Asi Aslanov che è stato per due volte l’Eroe dell’Unione Sovietica ed gli Eroi dell’Unione Sovietica Israfil Mammadov, Ruslan Vezirov, Adil Guliyev, Ziya Bunyadov, Geray Asadov, Melik Maharramov, Mehdi Huseynzadeh, i generali Mahmud Abilov, Akim Abbasov, Tarlan Aliyarbeyov, Hajibala Zeynalov e tanti altri hanno scritto col loro eroismo delle nuove pagine nella storia del nostro popolo.

Nella repubblica sono stati effettuati dei grandi lavori a scopo di guidare l’economia per servire il fronte. In un breve periodo Baku si è trasformata all’arsenale delle armi per l’esercito. Nonostante le grandi difficoltà, i nostri petrolieri dando prova di eroismo e di coraggio hanno aprovviggionato il fronte e l’industria del combustibile.

Sotto la direzione dell’accademico Yusif Mammadaliyev è stata creata la nuova tecnologia di produzione della benzina per l'aviazione. Grazie al lavoro pieno di abnegazione dei nostri petrolieri, nella storia dell’Azerbaigian è stato raggiunto l’indice da record dell’estrazione del petrolio - 23,5 milioni di tonnellate di “l’oro nero”,  ciò ha costituito il 71,4 percento di tutto il petrolio estratto nell’URSS. In generale negli anni della guerra i petrolieri dell’Azerbaigian hanno dato al paese 75 milioni di tonnellate di petrolio, 22 milioni di tonnellate di benzina e di altri prodotti petroliferi. Si può dire con sicurezza che il petrolio di Baku è stato uno dei fattori fondamentali nella vittoria sul fascismo.

Basta sottolienare che ogni quattro di cinque aerei, di cinque carri armati, di cinque automobili utilizzavano la benzina di Baku. La Grande Guerra Patria ha mostrato l’eroismo e l’abnegazione di massa del popolo azerbaigiano.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.

28 maggio

 

Giornata della Repubblica

Il XX secolo è entrato nella storia non solo come il secolo della scienza e della tecnica, ma anche come il secolo della rinascita nazionale, del crollo degli imperi coloniali e della formazione degli Stati nazionali. 

In seguito alla Rivoluzione di Febbraio nel 1917 in Russia è crollato l’assolutismo zarista. Nel paese si è allargato il movimento nazionale dei popoli oppressi dallo zarismo. Il 28 maggio 1918 si è formata la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian (1918-1920) - il primo Stato secolare e democratico nell’Oriente islamico. È restata impressa nella memoria storica della nazione come l’esperienza della statalità azerbaigiana.

Dal 1990 la Giornata della Repubblica, - la giornata del ristabilimento dell’indipendenza statale viene celebrata come una festa statale.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.

15 giugno

 

Giornata della salvezza nazionale del popolo azerbaigiano

Nell’ottobre 1991 l’Azerbaigian ha acquisito l’indipendenza. Però i primi anni dell’indipendenza si sono manifestati con il vuoto del potere politico e con la totale crisi dei fondamenti dello Stato, di tutti i suoi istituti incluso l’esercito e gli organi della sicurezza statale. La situazione si aggravava con l’aggressione annessionistica dell’Armenia. In estate 1993 nell’Azerbaigian ha avuto luogo una reale minaccia di guerra civile. In questo periodo difficile per la Patria Heydar Alieyev è tornato al potere. Il 15 giugno 1993 Heydar Aliyev è stato eletto il presidente del Consiglio Supremo della Repubblica dell’Azerbaigian. Dunque il 15 giugno è entrato nella nostra storia come la Giornata della salvezza nazionale. Nel giugno 1997, in conformità con l’opinione pubblica, il Parlamento ha proclamato questa giornata festiva.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.

26 giugno

 

Giornata delle forze armate della Repubblica dell’Azerbaigian.

Il 9 ottobre 1991 il Consiglio Supremo della Repubblica dell’Azerbaigian ha approvato la legge sulla formazione dell’esercito.

Secondo il Decreto del Presidente dell’Azerbaigian del 22 maggio 1998, il 26 giugno è stato proclamato la Giornata delle forze armate.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.

18 ottobre

 

Giornata dell’indipendenza statale

Il 30 agosto 1991 alla sessione straordinaria del Consiglio Supremo della Repubblica dell’Azerbaigian è stata approvata la Dichiarazione dell’indipendenza statale della Repubblica dell’Azerbaigian.

Alla sessione storica del Consiglio Supremo della Repubblica dell’Azerbaigian il 18 ottobre 1991 è stato adottato l’Atto Costituzionale “Sull’indipendenza statale della Repubblica dell’Azerbaigian”.

Il 29 dicembre 1991 nella Repubblica dell’Azerbaigian hanno avuto luogo elezioni nazionali. Sulle schede del referendum c’era solo una questione: “Siete per l’Atto Costituzionale “Sull’indipendenza statale della Repubblica dell’Azerbaigian?”

Il popolo azerbaigiano ha votato per l’indipendenza statale.

Nel maggio 1992 il Milli Majlis (il Parlamento) ha ratificato l’Inno nazionale della Repubblica dell’Azerbaigian (musica di Uzeyir Hajibeyov, testo di Ahmad Javad) e dopo un certo tempo -  la bandiera nazionale e la stemma statale con l’immagine della stella ad otto punte con lingue di fuoco

9 novembre

 

Giornata della bandiera nazionale della Repubblica dell’Azerbaigian

La Bandiera nazionale dell’Azerbaigian per la prima volta è stata approvata in qualità di bandiera nazionale ai sensi del decreto del 9 novembre 1918 della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian ed è rimasta il simbolo statale fino ad aprile 1920. Durante il periodo sovietico della nostra storia è stata sostituita con la bandiera della Repubblica Socialista Sovietica dell’Azerbaigian.

Sul territorio dell’Azerbaigian questa bandiera è stata alzata ufficialmente sull’edificio del Consiglio Supremo di Nakhechevan in conformità del decreto del 19 gennaio 1990 del Consiglio Supremo della Repubblica Autonoma di Nakhechevan. Nonostante il fatto che questo decreto 8 giorni dopo fosse stato abrogato dal Consiglio Supremo della RSS dell’Azerbaigian, nella sessione del Consiglio Supremo della Repubblica Autonoma di Nakhechevan  del 17 novembre 1990 che è stata tenuta sotto la presidenza del leader nazionale Heydar Aliyev, la bandiera della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian è stata approvata in qualità della bandiera nazionale della Repubblica Autonoma di Nakhechevan. Il Consiglio Supremo della Repubblica dell’Azerbaigian approvando il 5 febbraio 1991 la legge sulla Bandiera nazionale, sulla richiesta del pubblico azerbaigiano ha attribuito alla bandiera tricolore lo status della bandiera nazionale della Repubblica dell’Azerbaigian. 

La Repubblica dell’Azerbaigian che ha ristabilito la sua indipendenza statale il 18 ottobre 1991 secondo l’Atto Costituzionale rispettivo, proclamandosi il successore della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, ha adottato i suoi attributi, compresa la bandiera nazionale.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.

12 novembre

 

Giornata di Costituzione

La Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian approvata nel 1995 è la quarta Costituzione dello Stato azerbaigiano e rispecchia la sua nuova modifica storica. La storia della costruzione costituzionale della Repubblica dell’Azerbaigian risale al periodo sovietico.

La prima Costituzione dell’Azerbaigian è stata approvata il 19 maggio 1921 al I Congresso panazerbaigiano sovietico. La nuova redazione della Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian la quale era adeguata alla Costituzione dell’URSS del 1924, è stata approvata il 14 marzo 1925 al IV Congresso panazerbaigiano sovietico. Il 21 aprile 1978 è stata adottata la nuova Costituzione della RSS dell’Azerbaigian la quale rispondeva alle realtà della nuova tappa della storia del paese. Dopo l’acquisizione dell’indipendenza è venuta fuori la necessità di preparazione di una nuova Costituzione. A questo scopo è stata istituita una speciale commissione sotto la direzione del Presidente Heydar Aliyev. La Costituzione è stata approvata in conformità con la volontà del popolo espressa nel referendum del 12 novembre 1995.

La Costituzione del 1995 ha posto i fondamenti della costruzione statale della Repubblica dell’Azerbaigian. Il testo della Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian è composto da 5 parti, 12 capitoli e 158 articoli.

Il 12 novembre viene celebrato nel paese come la Giornata della Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian.

17 novembre

 

Giornata di rinascita nazionale

I primi giorni del 1988 sono cominciati con l’aggressione aperta dell’Armenia contro l’Azerbaigian. Approfittando della connivenza dell’amministrazione dell’Unione Sovietica le autorità dell’Armenia praticamente hanno dato la sanzione di espulsione di più di 200 mila azerbaigiani dalle loro case.

Il 17 novembre 1988 sulla piazza principale di Baku, - piazza di Azadliq,  è cominciato un comizio del popolo a tempo indeterminato a fine di protestare contro gli atti dell’amministrazione dell’Armenia e del Cremlino.

Dal 1992 il 17 novembre viene celebrato come la Giornata della rinascita nazionale.

31 dicembre

 

Giornata della solidarietà di tutti gli azerbaigiani del mondo

Ogni anno il 31 dicembre viene celebrato come la Giornata della solidarietà di tutti gli azerbaigiani del mondo. Nel mondo ci sono decine di milioni di azerbaigiani: nell’Iran (l’Azerbaigian meridionale), in Turchia, in Germania, in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e nei paesi del Medio Oriente. La più grande diaspora azerbaigiana si trova in Russia - 1,5-2 milioni di persone.

Dopo la costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian è cambiato lo status sociale della diaspora, essa ha intensificato la sua attività multiforme per il bene del popolo azerbaigiano. Nel 1993 secondo il Decreto del Presidente, il 31 dicembre è stato dichiarato la Giornata della solidarietà di tutti gli azerbaigiani del mondo.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.


 

La Festa del sacrificio

La festa religiosa del sacrificio - Festa di Gurban, viene festeggiata ogni anno in tutto il mondo musulmano. Il rito religioso del sacrificio ha esistito molto prima dell’Islam.

Dopo il secondo anno di Hijri, l’anno del trasloco del profeta Muhammad da Medina a Mecca, nel mondo islamico sono nati i nuovi sensi del rito del sacrificio, come, per esempio, l’aiuto ai poveri ed agli orfani, il beneficio al fin della realizzazione dei desideri. Il rito del sacrificio è nato dopo il caso con il profeta Abramo. Lui ha sognato che il Dio gli ordinava di sacrificare suo figlio Ismaele per dimostrare la sua fede in Dio. Il vero credente Abramo era pronto ad eseguire l’ordine di Dio, anche Ismaele era pronto ad essere sacrificato.

Durante la festa di Gurban ogni musulmano benestante deve sacrificare un animale e distribuire la sua carne ai poveri e orfani. L’atto di sacrificio ha lo scopo di alzare spiritualmente l’uomo alla cima della vera fede. Nel Corano è scritto: “Allah non ha bisigno né di carne, né di sangue dell’animale, soltanto della vostra fede”.

La Festa di Gurban si festeggia 2 giorni.

Nota: Ai sensi della regola che è entrata in vigore nel 2006, se il giorno festivo è domenica, il giorno seguente non viene considerato lavorativo.


 

Festa di Ramadan

Il mese sacro di Ramadan (Il Digiuno) è stato stabilito per musulmani nel secondo anno del calendario di Hijri (l’anno 622). Il mese di Ramadan insegna agli uomini ad amare e ad apprendere con tutto il cuore gli ordini di Allah superando le prove di carne e di spirito. Durante questo mese i musulmani osservano il digiuno (oruj).

La storia del digiuno comincia nel secondo anno di hijri quando il profeta Moametto nella città di Medina stabilisce per i musulmani il mese di Ramadan. Proprio durante una di ultime 10 notte del mese di Ramadan Allah ha regalato ai musulmani il Corano. Dicono che questo è accaduto la notte tra il 23 e il 24, oppure tra il 26 e il 27. Questa notte viene chiamata “Lailat al Qadr” (La notte del Destino) - la notte forte e potente. Nel Corano si scrive su questa notte: “Invero, lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino, e chi potrà farti comprendere cos’è la Notte del Destino? La Notte del Destino è migliore di mille mesi. In essa discendono gli angeli e lo Spirito, col permesso del loro Signore, per fissare ogni decreto. E’ pace, fino al levarsi dell’alba”. (Corano, 97:1-5)

Durante il periodo di oruj (il digiuno) mentre il tempo è chiaro non si permette di mangiare, fumare, fare amore ecc. Dal digiuno sono dispensati bambini, donne incinte, malati gravi, soldati e viandanti. Il mese di digiuno comincia con la comparsa della nuova luna e continua 29-30 giorni. Nel Corano è scritto: “Mangiate e bevete finché, all'alba, possiate distinguere il filo bianco dal filo nero; quindi digiunate fino a sera” (2:187).

Il rito di Oruj ha esistito prima dell’Islam. Il Corano ne dice: “O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto” (2:183).

Il digiuno si conclude con la festa di Eid Al Fitr. In questo giorno tutti i musulmani ricchi e benestanti devono aiutare i musulmani poveri. Dal 1993 la festa di Ramadan viene festeggiata due giorni al livello statale.