Dalla conversazione del signor Heydar Aliyev, il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian con il signor Alessandro Fallovollita, l’Ambasciatore dell’Italia nell’Azerbaigian. Il 10 marzo 2001

Heydar Aliyev: Lei si prepara per andare via? Il tempo passa molto veloce. Mi pare che Lei fosse venuto qui soltanto ieri.

Alessandro Fallovollita: Sì, signor Presidente, sto per partire. Anch’io lo penso come Lei. Come se io fossi arrivato ieri. È così, perché gli ultimi quattro anni sono stati così pieni di eventi che il tempo è passato in modo veloce. 

Heydar Aliyev:  Sì, il tempo è passato molto veloce. Mi dispiace che Lei se ne vada. Prima di tutto, perché Lei è il primo ambasciatore dell’Italia nel nostro paese e secondo, perché durante la Sua carica ha avuto un ruolo importante nello sviluppo delle relazioni tra l’Italia e l’Azerbaigian. Abbiamo visto come Lei ha trattato da amico l’Azerbaigian e il popolo azero. E noi abbiamo imparato da Lei. Perciò se dipendesse da me, io non Le lascerei andare via. Però il Suo paese ha le sue leggi.

Io La ringrazio di tutto cuore. Ripeto di nuovo che la Sua attività d’ambasciatore qui è di grande importanza per la creazione, e direi anche per lo sviluppo delle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Italia. Un vero ambasciatore deve difendere gli interessi nazionali del proprio paese, nutrire stima e rispetto al paese in cui lavora, stabilire amicizia, collaborazione ed anche cercare di sviluppare le relazioni tra i due paesi. Penso che Lei abbia eseguito molto bene questi compiti principali. Ritengo che Lei abbia rappresentato con dignità gli interessi del Suo paese, inoltre ha mostrato una cura amichevole e sincera verso il popolo azero, l’Azerbaigian e la sua indipendenza. La ringrazio per questo. 

Ricordo specialmente la mia visita ufficiale in Italia fatta insieme a Lei. È stata una visita bellissima. Le auguro successo nei Suoi lavori prossimi.

Sua moglie è la nostra parente. So che qui lei si occupava della pittura. Le chiedo di salutarla e di esprimerle i miei più sentiti auguri. Ringrazio. 

Alessandro Fallovollita:  Signor Presidente, La ringrazio per queste parole calde. Io lascio il Suo paese con due sentimenti. Il primo è il sentimento di tristezza e di nostalgia, perché la separazione dal paese, dal popolo al quale mi sono legato durante il periodo di lavoro, in effetti, provoca dei sentimenti tristi. Devo dire che la mia attività di quattro anni qui si distingue per la sua ricchezza degli avvenimenti sia dal punto di vista professionale che umana. Non parlo solo al nome mio, ma anche al nome di mia moglie. Lei ha appena parlato di lei. Oggi noi abbiamo molti amici nell’Azerbaigian e lasciando il paese, lasciamo qui una parte del nostro cuore. Nello stesso tempo io me ne vado dal Suo paese con i sentimenti positivi. Questi sentimenti nascono  per il fatto che durante quattro anni del mio soggiorno qui, io ho potuto dare un certo contributo allo sviluppo delle relazioni sia economiche, che politiche tra l’Azerbaigian e l’Italia.

Se dovrei sottolineare due questioni fondamentali, una sarebbe la Sua visita in Italia fatta nel 1997. In effetti, è stata una visita molto importante. Lo penso così, perché si deve caratterizzarla, per prima cosa, per i suoi risultati. In conseguenza della visita, è stata firmata una serie di documenti che hanno posto le fondamenta per l’ulteriore collaborazione tra due paesi. Il secondo lato positivo della visita è la sua importanza dal punto di vista umana. Nel corso della Sua visita Lei personalmente si è convinto della simpatia che nutrisce il popolo italiano per Lei. Lei si è convinto di nuovo di tutto questo essendo in contatto con la gente durante la Sua visita. 

Signor Presidente, le relazioni tra l’Azerbaigian e l’Italia, soprattutto quelle nel settore politico hanno cominciato a svilupparsi gradualmente. Come la conseguenza, una serie di funzionari italiani hanno visitato l’Azerbaigian. I viceministri dell’Industria e degli Affari Esteri d’Italia hanno avuto visite nell’Azerbaigian.

Vorrei sottolineare un altro aspetto della nostra collaborazione che è il periodo della presidenza dell’Italia al Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa. Questo periodo è durato sei mesi che sono stati molto importanti alla vigilia dell’iscrizione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa. Considero che in questo periodo la nostra collaborazione è stata ideale.

 

Signor Presidente, forse Lei sa che durante questo periodo noi, il governo italiano, ci siamo posto davanti come uno di obiettivi di massima priorità la questione dell’iscrizione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa e noi l’abbiamo ottenuto. 

Decisamente, Lei sa che non è stato un processo facile. C’erano certi ostacoli e noi dovevamo superarli. L’abbiamo fatto con grande sicurezza ed abbiamo preso in considerazione la risolutezza del popolo azerbaigiano, anche il fatto che l’Azerbaigian fa parte d’Europa e merita d’entrare alla famiglia europea. Abbiamo risolto il problema prendendo per base questo fatto. Siamo lieti che questa decisione sia stata presa proprio durante la presidenza dell’Italia al Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa. 

Sono molto contento che siate diventati membro del Consiglio d’Europa. Senza dubbio, sarà molto utile per voi. Gioverà all’Azerbaigian, soprattutto nel settore di scambio dei valori democratici, difesa dei diritti umani e collaborazione con l’Europa. Sono sicuro che la vostra iscrizione al Consiglio d’Europa creerà le fondamenta benefiche e circostanze opportune per la regolarizzazione del conflitto Armenia – Azerbaigian.

 

Signor Presidente, se mi permette, vorrei parlare un po’ dei nostri rapporti bilaterali, delle relazioni tra l’Italia e l’Azerbaigian. Vorrei comunicare che durante quattro anni delle nostre relazioni economiche, in effetti, è successo un grande cambiamento dal punto di vista qualitativa. Questa collaborazione si è rivelata soprattutto nel campo energetico. Vorrei sottolineare la collaborazione della società “Agip”. È un buon esempio che dimostra che la collaborazione tra l’Italia e l’Azerbaigian si è ampliata e rafforzata. Lei sa molto bene che insieme a questa collaborazione, l’Agip partecipa anche a una serie di consorzi, soprattutto a quello di “Shahdeniz”. Inoltre, l’Agip presta i servizi di operatore nello sfruttamento del giacimento “Kurdashi”. Siamo molto contenti e molto soddisfatti di questa collaborazione.

Signor Presidente, penso che noi possiamo raggiungere molto grandi successi anche collaborando nel settore non petrolifero. Ritengo che ci siano condizioni e un gran potenziale per lo sviluppo della collaborazione tra i due paesi nel campo d’agricoltura e d’industria. Sono i settori in cui l’Italia ha grande esperienza. Però vorrei dire con dispiacere che la collaborazione in questi settori non è arrivata al livello desiderato e sul quale contavamo tanto. Certo che ci sono diversi motivi, ma uno di basilari è la mancanza di informazioni necessari nelle società italiane su questi settori dell’Azerbaigian. 

Signor Presidente, vorrei comunicare che l’apertura dell’ambasicata dell’Azerbaigian in Italia potrebbe riempire questo vuoto. Lei ha detto che è stata già presa una decisione politica riguardo a questa questione. Sarebbe un fattore importante nello sviluppo della collaborazione tra l’Azerbaigian e l’Italia.

Vorrei dire qualche parola sul ruolo dell’Italia all’Unione Europea. Faccio sapere che l’Italia può avere una grande importanza nello sviluppo delle relazioni tra l’Unione Europea e l’Azerbaigian.

In generale, noi sosteniamo lo sviluppo e il consolidamento delle relazioni tra l’Unione Europea e l’Azerbaigian. Il motivo principale di questo è il fatto che l’Azerbaigian appartiene alla famiglia europea. Vorrei assicurarLa che l’Italia farà tutto il possibile a Bruxelles, nelle strutture dell’Unione Europea affinché l’Unione Europea ampli le sue relazioni politiche ed economiche con l’Azerbaigian e che queste relazioni siano buone.

Signor Presidente, vorrei dire qualche parola riguardo al Nagorno-Karabakh. Ci teniamo aggiornati con molta attenzione sul corso degli eventi. Noi abbiamo seguito attentamente e con interesse le discussioni al parlamento dell’Azerbaigian e finalmente, abbiamo seguito direttamente le trattative tenute a Parigi. Speriamo che nei prossimi mesi sia possibile trovare delle varianti per una regolarizzazione pacifica del conflitto di Nagorno-Karabakh. Lei sa benissimo che l’Italia è il membro del Gruppo di Minsk e perciò sia nella composizione del Gruppo di Minsk, sia in quella delle organizzazioni internazionali, nonché nelle relazioni bilaterali, l’Italia è pronta a prestare qualsiasi aiuto per la regolarizzazione pacifica del conflitto. Nonostante tutto questo, ultimamente abbiamo sentito con preoccupazione opinioni sulla variante militare. Speriamo che sarà possibile trovare soluzione pacifica del conflitto.

Signor Presidente, in conclusione del mio discorso Le esprimo, - dico questo di tutto cuore, affettuosamente, - la mia profonda gratitudine. Le esprimo la mia profonda gratitudine perché Lei ha mostrato una particolare cura e attenzione allo sviluppo delle relazioni azero-italiane. Lei ha mostrato sempre una particolare attenzione all’Ambasciata dell’Italia in Azerbaigian. Voglio dire che Lei personalmente mi ha accolto sempre con sollecitudine. Io apprezzo tanto questo e Le manifesto la mia profonda e sincera riconoscenza.

Signor Presidente, Lei sa benissimo che il mio soggiorno di quattro anni qui, nel Suo paese, certamente, è un periodo importante per la mia vita privata. Vorrei dire che io in persona, anche mia moglie non dimenticheremo mai la nostra collaborazione e tutto ciò che è successo qui durante il periodo della nostra attività. Noi non dimenticheremo mai la Sua attenzione e cura, e serberemo tutto come il più caro ricordo nella nostra memoria.

Heydar Aliyev: La ringrazio. È vero, noi abbiamo sentito la posizione imparziale, molto veridica e giusta del Suo paese nel corso dei processi relativi all’iscrizione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa durante la presidenza dell’Italia al Consiglio d’Europa. Lei sa ed anche noi lo sappiamo che durante il processo c’erano quelli che ci ostacolavano. C’erano quelli che avevano posizioni ostili e non obiettive. Però, nello stesso tempo, noi avevamo un amico molto imparziale come è l’Italia.

Per questo anche noi abbiamo voluto che la questione dell’iscrizione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa fosse risolta durante il periodo di presidenza dell’Italia al Consiglio. E tutto è successo proprio così. In questo processo io sottolineo proprio i Suoi meriti come l’Ambasciatore dell’Italia in Azerbaigian perché Lei ha valutato giustamente la realtà azerbaigiana ed ha dato informazioni giuste, imparziali e veridiche sull’Azerbaigian al Suo paese. Naturalmente, questo è un grande contributo al fatto che le autorità del Suo paese hanno avuto un’opinione equanime e obiettiva riguardo all’Azerbaigian. E perciò Le esprimo una particolare gratitudine e riconoscenza per l’amicizia dell’Italia con l’Azerbaigian e per la Sua attività come un ambasciatore.

Sono d’accordo con le Sue opinioni riguardanti le relazioni economiche. La società Agip esegue nell’Azerbaigian un grande lavoro che avrà un bellissimo futuro. La sua partecipazione al consorzio per il giacimento di “Shahdeniz”, soprattutto il suo ruolo d’operatore al giacimento di “Kurdashi” e partecipazioni relative ad altri giacimenti, naturalmente, creeranno relazioni economiche molto vaste in futuro tra l’Agip e l’Azerbaigan. 

Spero che Lei non abbia dementicato che molte società hanno mostrato interesse per il giacimento di “Kurdashi”. Però noi abbiamo preferito l’Agip e penso che potrà ottenere buoni risultati.

Sono d’accordo con Lei sul fatto che a causa della mancanza in Italia d’informazione sufficiente sulla potenzialità dell’Azerbaigian la nostra collaborazione nel campo d’agricoltura e d’industria è ancora molto debole. Noi dobbiamo garantire senza indugio l’apertura della nostra ambasciata in Italia e lo faremo. Penso che sia l’ambasciata azerbaigiana in Italia, sia quella italiana in Azerbaigian potranno ottenere successi nella soluzione di queste questioni.

Dopo l’iscrizione al Consiglio d’Europa certo che l’Azerbaigian fa i suoi passi verso l’Unione Europea. Mi ha rianimato molto la Sua dichiarazione sul fatto che l’Italia può aiutare l’Azerbaigian anche in questo processo. Ci ingegneremo per avvicinarci all’Unione Europea e per diventare suo membro. E non abbiamo dubbio sul vostro aiuto, sull’aiuto dell’Italia in questo lavoro.

Insomma, le relazioni tra l’Italia e l’Azerbaigian anche in futuro devono ampliarsi di più. Ritengo che l’atmosfera e le condizioni che Lei ha creato qui, come l’ambasciatore italiano nell’Azerbaigian, sono le fondamenta forte per i nostri affari futuri. Penso che queste relezioni saranno portate avanti. Manifesto di nuovo la mia gratitudine a Lei ed al Suo governo e stato.

Il Quotidiano “Operaio di Baku”, il 13 marzo 2001