Discorso del signor Heydar Aliyev, il Presidente della Repubblica dell`Azerbaigian durante l`incontro con signor Francesco Rutelli, il sindaco di Roma - Roma, Campidoglio, il 26 settembre 1997


Egregio signor sindaco!

Gentili signori e signore!

Vi porgo i miei cordiali saluti e auguro felicità e prosperità a tutti gli abitanti della bella città di Roma.

Tutti noi siamo felici di essere a Roma, nella città che custodisce innumerevoli monumenti storici d`arte e d`architettura e che costituisce il centro della cultura moderna, della democrazia e del progresso.

La prima visita ufficiale in Italia del presidente della Repubblica Indipendente dell`Azerbaigian ha una grandissima importanza per noi.

Ieri noi abbiamo condotto degli incontri fruttuosi con signor Oscar Luigi Scalfaro, il Presidente della Repubblica italiana, con signor Romano Prodi, il presidente del Consiglio e con altri statisti del vostro paese. Sono stati stipulati importantissimi documenti intergovernativi e interstatali che hanno creato il fondamento legale e contrattuale per uno sviluppo ulteriore della collaborazione e dell`amicizia tra i nostri paesi e popoli.

Sono contento dell`andamento della mia visita ufficiale in Italia, delle trattative condotte e dell`atmosfera amichevole che ci circonda qui. Sono sicuro che i documenti intergovernativi e interstatali che sono stati firmati da noi favoriranno il rafforzamento e lo sviluppo dell`amicizia e della collaborazione tra l`Italia e l`Azerbaigian e tra i nostri popoli.

Non c`è dubbio che le capitali dei nostri paesi, Roma e Baku, abbiano un grande ruolo in questa attività. Oggi sono venuto da Lei, il signor sindaco di Roma, con grande stima, e in questo posto storico che desta in noi una profonda ammirazione.

Si dice che l`umanità nel corso della sua evoluzione ha creato sette meraviglie sulla Terra di cui una è la Cattedrale di San Pietro che si trova in Italia, a Roma. Però, vorrei apportare una modifica a questa opinione. Io ritengo che qui ci siano tante meraviglie. Tutta la città di Roma è una delle Meraviglie del Mondo. Qui è difficile dare la preferenza a uno qualsiasi dei monumenti, delle costruzioni o delle sculture. Sono tutti belli, grandiosi e soprattutto sono esempi dell`arte alta, del valore artistico alto e dell`alta cultura. Proprio questo è la testimonianza lampante del talento del popolo italiano, di tutte le generazioni degli uomini che hanno vissuto e creato in questa bella terra.

Fa piacere sottolineare che Roma è rimasta una città aperta per tutto il mondo come sempre. Qui hanno luogo importantissimi eventi storici. La fondazione dell`Unione Europea, che è avvenuta 40 anni fa proprio qui, a Roma, in questo palazzo, è un avvenimento storico di una portata eccezionale del XX secolo. Quando noi parliamo d`Italia, di Roma, parliamo anche della ricchezza della storia e della storia moderna che non è meno ricca.

Egregio signor sindaco, La ringrazio per le Sue parole calde e amichevoli nei confronti della Repubblica indipendente dell`Azerbaijan e del nostro popolo. Si, in effetti, dopo l`acquisizione dell`indipendenza statale, il popolo azerbaigiano, nella propria terra antica, nell`Azerbaigian, crea uno stato democratico, legale, civile e laico. Si, abbiamo superato tante difficoltà che si trovavano sulla nostra strada e abbiamo creato nel nostro paese una condizione di stabilità socio-politica e delle prospettive per lo sviluppo della democrazia, dell`economia di mercato e del progresso. Noi custodiamo e rafforziamo la nostra indipendenza ed i principi della democrazia, del pluralismo politico e della difesa dei diritti umani. Perciò possiamo parlare dei successi ottenuti con una grande soddisfazione. Ma ci troviamo all`inizio della strada e siamo sicuri che il popolo azerbaigiano, proprio percorrendo questa strada strategica, otterrà nuovi grandi successi.

Da noi esistono i problemi del periodo di transizione che noi stiamo superando. Vi sono anche delle difficoltà legate all`intervento straniero, all`aggressione da parte dell`Armenia che ha occupato il 20 per cento del territorio dell`Azerbaigian e ha espulso dal territorio occupato più di un milione di cittadini del nostro paese, che si trovano in condizioni pesanti e vivono nelle tende. Il popolo azerbaigiano, fedele ai principi di pace, cerca di ottenere una risoluzione pacifica di questo conflitto. Sono già più di tre anni che non ci sono azioni militari. Siamo giunti a un accordo per il cessate il fuoco. Conduciamo trattative per una soluzione pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh tra Azerbaigian e Armenia e speriamo che con l`aiuto della comunità internazionale e del Gruppo di Minsk, di cui fa parte anche l`Italia, potremo conseguire gli scopi fissati. Dopo le trattative condotte ed i documenti firmati ieri, si apre una grande prospettiva per uno sviluppo ulteriore delle relazioni tra l`Italia e l`Azerbaijan. Noi, da parte nostra, faremo tutto il nostro possibile per utilizzare queste opportunità e portare al più alto livello la collaborazione tra i nostri paesi.

In questa collaborazione Roma e Baku, le nostre capitali, hanno una grande importanza. E perciò penso che la collaborazione tra queste due città darà una spinta in avanti allo sviluppo della collaborazione tra i nostri paesi e popoli.

Egregio signor sindaco, La ringrazio per la Sua attenzione, dedicata a noi, per averci dato la possibilità di osservare da qui una grande parte di Roma e per poter essere in questo palazzo storico le cui fondamenta sono state poste 2500 anni fa. Dicono che ogni generazione ha creato qui un piano o mezzo piano. Peccato che non Lei non abbia più posto per costruirci un nuovo piano. Ma ritengo che se Lei custodirà e conserverà tutto questo, avrà eseguito per intero la Sua missione.

Egregio signor sindaco, Le auguro successi nella Sua difficile attività. Ho un`esperienza di molti anni nel campo dell`attività statale e so che non è facile amministrare una città come Roma. Roma non è solo grande e popolata, ma è anche sempre aperta. Infatti, è molto difficile amministrare una città aperta. Perciò Le auguro molte forze, salute e nuovi successi nella Sua attività.

Fonte: "Heydar Aliyev: La nostra indipendenza è per sempre" (interventi, discorsi, interviste, lettere, appelli, decreti) - XII volume, Azerizdat, Baku - 1998, 234 p.